Durante la prima visita il paziente è sottoposto ad una serie di domande sul dolore, sullo stato di salute e sul suo passato.
Questo questionario serve per avere una visione della persona a 360° e per capire se è idonea al trattamento osteopatico o se ci sono delle controindicazioni assolute (e quindi rimandare il paziente ad un’altra figura più idonea).
Se si ritiene che il paziente non ha controindicazioni assolute (potrebbe avere delle controindicazione relative, in questo caso chiederemo la collaborazione col professionista e insieme aiuteremo a sostenere al meglio la Salute del paziente) allora si passa all’esame obiettivo che consiste nel osservare da in piedi, in movimento e da sdraiato il paziente per vedere se ci sono delle disfunzioni e capire quali sono le priorità, a prescindere dalle domande precedenti.
In terza fase si tratta il paziente attraverso un approccio manipolativo dolce non invasivo, studiato e cucino su misura sulla persona.
Nella mia pratica mi sono resa conto che servono minimo 5 sedute consecutive: le prime 3 a distanza circa di 7-10 giorni l’una dall’altra, le altre 2 più distanziate, per avere una buona risposta dell’organismo.
